top of page

Proprietario del cane ma non del Pedigree?

Troppe volte abbiamo sentito la storiella del cane di proprietà di un privato cittadino ma con il pedigree intestato all'allevatore, non saremo popolari per il pensiero espresso ma questa cosa ha dell'assurdo, perchè la proprietà del cane è certificata dall'unico numero identificativo che è il "microchip" riconosciuto quale unico sistema di identificazione del Ministero della Salute, quindi il pedigree che è uno strumento di ricerca e trascrizione genealogica di associazioni private come l'ENCI che dovrebbero obbligatoriamente seguirne in maniera fedele l'applicazione di legge, e rilasciare il documento con il proprietario legale sopra menzionato e non diversamente.

questa cosa ha permesso per anni una serie di vicissitudini malsane che sono divenute consuetudine nel caro e vecchio metodo lobbistico del fare male.

infatti il Club Italiano Cani di Razza ICBD, sin dal primo momento sono state seguite le normative e leggi statali in merito registrando i cani al proprietario del microchip, cosa abbastanza normale dovrebbe essere direte voi, "ma vuoi vedere che lo strano sono io?" parole del Presidente del Club Ciro Boiano che più volte ha divulgato questo concetto anche a gran voce.

Infatti citando la legge: "La legge stabilisce che è obbligatorio provvedere all’identificazione e alla registrazione dei cani, in conformità alle disposizioni adottate dalle singole Regioni.

Per quanto riguarda i cani, l’identificazione poteva avvenire attraverso un tatuaggio, ma dal 1 gennaio 2005 il microchip è l’unico sistema identificativo nazionale valido e obbligatorio per tutti i tipi di cane; nel caso il tatuaggio sull’animale non fosse più leggibile il padrone deve procedere con la nuova registrazione.

Il cane deve essere registrato presso l’anagrafe canina: si tratta di una banca dati realizzata dal Ministero della Salute che raccoglie le informazioni relative ai cani identificati in Italia per mezzo di microchip. Lo scopo dell’anagrafe è di combattere il randagismo e di fornire on line i riferimenti utili per rintracciare il luogo di registrazione di un cane smarrito e di conseguenza il suo legittimo proprietario (anche se si tratta di un canile).

La normativa prevede che i cani siano chippati e registrati tra 30 gg. e 2 mesi di vita ma si può fare anche dopo presso il proprio veterinario o presso la ASL pagando una sanzione per aver superato i limiti di età."

infatti come viene stabilito dalla legge la proprietà del cane, per legge, non è attestata dal pedigree, ma dall' iscrizione all'anagrafe canina (microchip).

Per lo stato Italiano il pedigree è un certificato emesso da associazioni di livello privatistico che non operano ne a nome e ne per conto dello stato Italiano, ma svolgono il loro scopo statutario di tutela delle razze canine e rilasciano questo certificato di iscrizione ai registri interni associativi per tracciare e seguire tali obbiettivi.

per questo ed altri svariati motivi le associazioni dovrebbero attenersi alle leggi vigenti in materia nell'emissione di tali certificati e renderli legalmente validati dalla proprietà giuridica, evitando cosi di dare la possibilità ad alcuni personaggi loschi di creare condizioni di ricatto a mezzo certificato.

con questo non vogliamo dire che chi fà questo è disonesto e dilinquente, ma che bisogna fare le cose fatte bene per evitare che poi terzi possano esserlo.

alleghiamo un interessante vadevecum del Ministero della Salute QUI



Altre News
Articoli Recenti
bottom of page