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Vendere animali di razza senza pedigree è legale?



In Italia non è illegale vendere un cane senza pedigree, ma non si può vendere questi animali affermando che appartengono a una determinata razza in assenza di documento che ne attesti la razza stesso.

«Con o senza pedigree?» è una domanda che ci si pone spesso quando si vuole acquistare un cane o un gatto. Per alcuni la razza pura dell’animale è essenziale; altri invece preferiscono il bastardino; altri ancora non hanno preferenza e la presenza del pedigree è del tutto indifferente. Al di là dei gusti, cosa prevede la legge? È legale vendere animali di razza senza pedigree?

Con o senza pedigree: da chi comprare cani?

Prima di affrontare il problema del pedigree, vediamo a chi affidarsi per l’acquisto di un animale. Chi è interessato a un cane di particolare razza di solito si rivolge agli allevatori. La differenza tra le due situazioni se non il regime fiscale a cui l’esercente è tenuto. Per il compratore, dunque, non ci sono questi svolgono l’attività in modo professionale, altri invece in modo amatoriale. Non vi sono sostanziali vantaggi o svantaggi nell'acquistare dall'uno o dall'altro venditore. Sia l’allevamento amatoriale che quello professionale sono tenuti a dover rispettare le stesse garanzie sanitarie, di salute dell’animale e di tracciabilità.

In generale, però, gli allevamenti amatoriali dispongono di pochi cuccioli e, di solito, solo nel periodo della riproduzione. Chi intende acquistarli deve giocare in anticipo, prenotandoli prima di eventuali altri interessati. Di solito i genitori non sempre sono visibili.

In generale è sempre bene acquistare da chi ha referenze, eventualmente ricercandole su internet. Riguardo a cani si possono consultare i siti delle varie associazioni cinofile.

Per quanto riguarda i cani, gli allevatori professionali sono quelli che hanno almeno 5 femmine ingravidate. Essi producono una media di 30 cuccioli all'anno.

Cos'è il pedigree?

Il pedigree è l’unico documento che certifica con certezza l’appartenenza del cane a una determinata razza. Esso inoltre attesta l’iscrizione al libro genealogico delle razze.

L’acquirente che intende acquistare un cane o un gatto di razza deve sempre chiedere il pedigree all'allevatore o al negoziane che è tenuto a fornirglielo. Con tale documento viene ufficialmente certificata l’appartenenza di un cane ad una determinata razza riconosciuta e indica le discendenze del cucciolo (genitori, nonni, bisnonni, trisnonni).

L’allevatore e il venditore non possono vendere un animale di razza senza pedigree. In particolare l’allevatore ha un obbligo etico di iscrivere i cuccioli appena nati al Registro origine italiano delle associazioni di allevatori al fine di ottenere il pedigree.

Si possono vendere animali senza pedigree?

In Italia non si possono vendere cani di razza senza pedigree. La violazione di tale obbligo fa scattare una sanzione [1]. Quindi, non è illegale vendere un cane senza pedigree, ma è illegale farlo se questi animali vengono venduti come “di razza”. Così come l’allevatore o il venditore è altrettanto responsabile se vende un animale come “di razza” e invece non lo è.

Come acquistare un cane?

Come tutti i contratti, anche quelli di vendita di cani possono essere stipulati oralmente, senza bisogno di un documento scritto, che tuttavia può essere opportuno avere per dimostrare – in caso di una successiva contestazione – i termini dell’accordo e le garanzie fornite sull'animale acquistato.

Attenzione ai prezzi troppo bassi

Quando un allevatore o un venditore promette un cucciolo ad un prezzo notevolmente più basso rispetto a quello di mercato potrebbe trattarsi di un animale di provenienza illecita, ossia di contrabbando. La legge vieta questi comportamenti introducendo un apposito reato: quello di traffico illecito di animali da compagnia [2]. In particolare si stabilisce che:

«Chiunque, al fine di procurare a sé o ad altri un profitto, reiteratamente o tramite attività organizzate, introduce nel territorio nazionale animali da compagnia di cui all'allegato I, parte A, del regolamento (CE) n. 998/2003 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 26 maggio 2003, privi di sistemi per l’identificazione individuale e delle necessarie certificazioni sanitarie e non muniti, ove richiesto, di passaporto individuale, è punito con la reclusione da tre mesi a un anno e con la multa da euro 3.000 a euro 15.000».

Le sanzioni non sono solo per il venditore ma anche per il compratore. Questi infatti rischia una incriminazione per il reato di incauto acquisto. Il codice penale stabilisce a riguardo [3]:

«Chiunque, senza averne prima accertata la legittima provenienza, acquista o riceve a qualsiasi titolo cose, che, per la loro qualità o per la condizione di chi le offre o per la entità del prezzo, si abbia motivo di sospettare che provengano da reato, è punito con l’arresto fino a sei mesi o con l’ammenda non inferiore a euro 10».




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